Iniziative culturali


 

Lecce, 24-25 maggio 2007, Museo Provinciale Sigismondo Castromediano
Dal Castello al Palazzo Nobiliare
Giornate di studio sulle residenze nobiliari nel Salento tra XVI e XVIII secolo 
   

Si svolgerà a Lecce dal 24 al 25 maggio, presso il Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, il convegno "Dal castello al palazzo baronale: residenze nobiliari nel Salento tra XVI e XVIII secolo" promosso dalla Facoltà di Beni Culturali-Dipartimento dei Beni delle Arti e della Storia e dalla Provincia di Lecce-Centro di Studi sul Barocco, d'intesa con la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce, l'Archivio di Stato di Taranto, l'Associazione Dimore Storiche Italiane, il Fondo per l'Ambiente Italiano e il Centro di Studi Salentini.
Le giornate di studio, sotto la direzione scientifica di Vincenzo Cazzato e con il coordinamento di Vita Basile e Simonetta Politano, intendono focalizzare l'attenzione sul tema della residenza nobiliare, analizzando sotto varie angolature, e con differenti strumenti metodologici, il passaggio che tra il XVI e il XVIII secolo si determina dalla struttura fortificata al palazzo aristocratico e la diffusione, anche in ambito locale, di un linguaggio architettonico di più ampio respiro. 

A partire dal Cinquecento, infatti, quando i feudatari cessano di essere i "signori della guerra" e i fortilizi non assolvono più a una funzione di difesa, si assiste a un lento processo di trasformazione delle strutture difensive in lussuose e confortevoli residenze. Le modalità con le quali fra Cinque e Settecento i nobili modificano le loro proprietà sono varie. Potremmo quasi dire che non c'è centro del Salento nel quale non siano riscontrabili tali trasformazioni: da Montemesola a San Cesario, da Sternatia a Tricase, da Corigliano d'Otranto a Ugento. Rari sono i castelli che, esclusi dal processo di riconversione, mantengono il loro carattere originario (Lecce, Gallipoli, Otranto, Copertino, Taranto, Brindisi). 
  

Gli elementi che determinano un mutamento della "facies" sono in facciata il portale (spesso nobilitato dallo stemma del feudatario), ma anche l'apertura sulle severe cortine murarie di finestre, lunghe balconate, terrazze, loggiati; come a Francavilla, Seclì, Presicce. 

All'interno, invece, i segni più significativi sono lo scalone di collegamento con il piano nobile, la cappella o oratorio, ma soprattutto il salone o "galleria" - talvolta, come a Cavallino, affrescata con scene mitologiche, e con ritratti o busti di uomini illustri o dei personaggi più rappresentativi della famiglia - che ospitava preziose collezioni di dipinti e oggetti d'arte di diversa natura e provenienza; un patrimonio andato in gran parte disperso e che alcune relazioni tenteranno di ricostruire. 
Anche i giardini - bellissimi quelli di Sternatia - contribuiscono non poco a ingentilire l'aspetto severo di alcuni fortilizi. 
   

A inquadrare il fenomeno in un contesto nazionale di più ampio respiro sarà nella relazione introduttiva il prof. Marcello Fagiolo, dell'Università di Roma "La Sapienza", promotore di una rete nazionale di Centri di Studi sul Barocco, fra i quali quello di Lecce, che presiede con la direzione di Antonio Cassiano e il coordinamento di Vincenzo Cazzato. Seguiranno numerose relazioni di docenti, di esperti e studiosi che prenderanno in esame le modalità con le quali le diverse famiglie aristocratiche, tra Cinque e Settecento, hanno trasformato queste residenze, innescando spesso un complesso processo di rinnovamento del tessuto urbano.

    

Una Tavola Rotonda - coordinata dal Direttore Regionale Ruggero Martines e dal Presidente dell'Ordine degli Architetti Enrico Ampolo, con la partecipazione di progettisti e rappresentanti di numerosi enti - costituirà un utile e importante momento di confronto sul tema Il restauro dei palazzi baronali: da residenze nobiliari a strutture pubbliche

 

Si parlerà anche di Salve in alcune relazioni del Convegno, come ad esempio in quella dedicata agli 

scaloni monumentali

(nella foto: Palazzo Ceuli)

Il dibattito focalizzerà l'attenzione non solo sulle tecniche e le metodologie adottate nel restauro di alcuni palazzi; ampio spazio sarà riservato anche al tema della destinazione d'uso di questi immobili storici, divenuti in molti casi di proprietà comunale, con conseguenti problemi di salvaguardia e di tutela.

  

Al termine della Tavola Rotonda, e dopo l'intervento conclusivo del Rettore, prof. Oronzo Limone, alle ore 12.30 del giorno 25 sarà proiettato il documentario Dal castello al palazzo baronale: residenze nobiliari nel Salento tra XVI e XVIII secolo, girato per l'occasione da Peppino Ciraci con la consulenza scientifica di Antonio Cassiano, Vincenzo Cazzato e Vita Basile: un viaggio attraverso alcuni fra i palazzi più suggestivi e meno conosciuti: da Martina Franca a Francavilla Fontana, da Manduria a Cavallino, da Corigliano d'Otranto a Sternatia, fino a Ruffano e Presicce nel Basso Salento.

     


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